Riprendono le trattative per il rinnovo del CCNL della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, a ben oltre due anni dalla scadenza dello stesso e in seguito al conseguente sciopero indetto dalla Cisl che si è tenuto lo scorso 4 maggio. L’argomento principale della discussione riguarda l’intenzione di molte aziende del settore ad uscire dal mercato, con il conseguente peggioramento della condizione già precaria di molti lavoratori e il rischio di permettere al dumping contrattuale di dilagare.
«Se tali proposizioni dovessero affermarsi - afferma Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale della Fisascat Cisl - spoglierebbero gli oltre 70mila fra lavoratrici e lavoratori dei servizi di sicurezza di tutele, garanzie e diritti conquistati a prezzo di sacrifici, lotte e mobilitazioni».
Secondo lo stesso sindacalista, è indispensabile la collaborazione tra sindacati e imprese per sottoscrivere un contratto nazionale e per ottenere dalle amministrazioni pubbliche dei provvedimenti che impediscano la diffusione di contratti “pirata” sia da parte di enti pubblici sia da privati.
Le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni di categoria si sono tuttavia dimostrate propense a trovare un accordo che risolva anche le questioni più discusse, come ad esempio l’adeguamento dell’orario lavorativo e dei salari, il trattamento economico della malattia, l’usufrutto dei permessi, tutte condizioni che attualmente non hanno una regolamentazione ben definita.
Si è tenuta l’assemblea dell’Unione Nazionale Istituti di Vigilanza per fare un riepilogo dei risultati conseguiti. UNIV è stata considerata la prima Associazione in termini di rappresentatività del comparto della vigilanza privata